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Ordina un gingerino poi alla cassa resta sconvolta: lo scontrino astronomico solo per un drink

Gingerino all'ora dell'aperitivo
Gingerino come aperitivo – Laterradelgusto.it

Come un semplice analcolico si trasforma in una sottospecie di spritz con onerosi accessori e scontrino pesante

Uno dei più noti e amati analcolici è senz’altro il Gingerino, che vanta, tra l’altro, uno stuolo di imitazioni. Il Gingerino, che ha compiuto 65 anni di creazione giusto lo scorso anno, è, insieme all’acqua minerale, un prodotto storico a marco Recoaro, successivamente entrato nella famiglia Nestlé-Sanpellegrino nel 1993. E’ il simbolo dell’aperitivo semplice, spontaneo e non impegnativo.

La forte valenza relazionale e affettiva con il suo territorio di origine, il Triveneto, la sua semplicità e naturalità, lo configurano come l’analcolico che accompagna i momenti più autentici. Per la sua vicinanza con la gente, Gingerino è riconosciuto come l’aperitivo ideale per tutti e si sente perfettamente a suo agio tra gli aperitivi nelle piazze.

L’azienda si spese moltissimo per creare un immaginario del brand ben definito, che non si esaurisse con manifesti pubblicitari e che imperversasse anche in radio e tv. Tra le campagne di Gingerino di più grande risonanza rientrano sicuramente lo slogan “il moderno aperitivo senza alcol” e la celebre pubblicità “stimola ma non stordisce” del 1963.

A base di zucchero, estratti agrumati, spezie ed erbe, si caratterizza per un gusto unico, amarognolo e leggermente frizzante che gli permette di essere apprezzato sia da solo che mixato con altri drink. E si chiama così perché il gusto leggermente pungente che lo caratterizza arriva proprio dallo zenzero, in inglese ginger.

La storia del Gingerino

La storia ha inizio proprio nell’Alta Valle dell’Agno, nella già citata Recoaro Terme, verso la seconda metà degli anni ’50, quando due operai della fabbrica di Recoaro, addetti all’imbottigliamento, miscelano con acqua minerale due sciroppi per ottenere una bibita dissetante da bere durante l’estate. La ricetta della bevanda viene poi brevettata nel ’58 con il nome di Gingerino.

Liscio, con vino bianco fermo o con Prosecco, il Gingerino piace, e parecchio. Il suo inconfondibile colore arancione ricorda i tramonti estivi, la sua “frizzantezza” disseta, il mix di zucchero, estratti agrumati, spezie ed erbe lo rende amarognolo al punto giusto, pronto per essere assaporato, magari con due cubetti di ghiaccio, una fetta di arancia, o mixato con altri drink.

Scontrino per gingerino macchiato
Scontrino per gingerino macchiato – TripAdvisor – Laterradelgusto.it

Il Gingerino prezioso

Succede che questo fresco e frizzante analcolico venga servito in un bar del Veneto, come spesso succede, “macchiato” di Prosecco. Una sorta di spritz al contrario, dove la “macchia” stavolta è il vino. Ecco allora che una volta gustata la bevanda si guardi lo scontrino di un noto bar specializzato in aperitivi.

Incredibile, ma vero. Un prezzo esagerato per una piccola bottiglia da 100 ml bagnata da un decilitro di vino. La cliente non ci sta: 7 euro sono davvero troppi. E si lamenta sul sito di Tripadvisor. Che dire? Forse l’intento era di trasformare l’umile Gingerino in uno spritz royal gonfiando un po’ il conto…