Ci toglieranno anche le Pesche: trovati pesticidi in molte varietà | Questa é la black list
Bufera sulle pesche, anche loro a breve destinate a sparire dai mercati.
Non è una buona notizia per i consumatori sentire che un prodotto alimentare, specialmente se di largo consumo, venga considerato non più edibile o vendibile. La faccenda implica dunque l’impossibilità di trovare questi prodotti nuovamente sulle nostre tavole.
Ora poi che ci troviamo nel cuore dell’estate 2024, che si sta anche rivelando particolarmente torrida, consumare una buona quantità, come raccomandano anche esperti nutrizionisti, di frutta e verdura fresca di stagione, è un assoluto e importantissimo toccasana.
Trattandosi però di frutti provenienti pur sempre da coltivazioni, anch’essi fanno parte di quella che possiamo definire come una catena di montaggio. Non è esente quindi rischio che si verifichi il tanto temuto anello debole che può compromettere buona parte del processo.
Pesche contaminate da pesticidi
I pesticidi, come anche altre sostanze che vengono somministrate alle piantagioni, sono necessarie per la sopravvivenza e per fare sì che i frutti arrivino in buono stato alla vendita. La cosa importante è che rimangano entro i limiti consentiti dalla Legge.
In questo momento una particolare tipologia di pesche si trova presa in esame proprio per la presenza di quanto appena menzionato. Si tratta delle nettarine che, stando ad un test condotto dalla rivista dei consumatori tedeschi Öko-Test, sembra che ne presentino alte tracce.
Le nettarine al centro del mirino
Le uniche appartenenti alla categoria menzionata che non hanno presentato segni dei tanto temuti pesticidi sono solamente quelle provenienti da coltivazioni bio. Importantissimo è dunque verificare sempre la provenienza della frutta che acquistiamo al supermercato.
Le migliori, tanto da essere state considerate ad un livello buono sotto tale punto di vista, sono quelle provenienti dalla Spagna e dei marchi Aldi, Alnatura e Norma. Un valido consiglio sulla scelta della frutta più sana tuttavia consiste nell’acquistare, appena possibile, da un coltivatore locale, al fine anche di sostenere l’economia nazionale.