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Ho acquistato la carne al Famila poi ho letto l’etichetta | Non farò più questo errore

Insegna Supermercati Famila
Insegna supermercati Famila – Depositphotos – Laterradelgusto.it

Attenzione agli acquisti senza leggere l’etichetta perchè si possono avere delle sorprese inaspettate e non sempre simpatiche

Quanto tempo si dedica alla lettura delle etichette quando si la spesa? Può apparire come una cosa noiosa e difficile, in realtà in pochi secondi possiamo recuperare informazioni preziose che possono orientare le nostre scelte come, ad esempio, se un uovo proviene da una gallina allevata in gabbia o a terra, se la carne è italiana o no, e così via.

Il caso arriva da un cliente di un supermercato Famila che ha riscontrato informazioni discordanti sulla provenienza della carne di suino che aveva appena acquistato. Un errore chiaramente di etichettatura del punto vendita, cose che a volte possono capitare. Le legge, in questi casi, è molto precisa perchè garantisce l’origine dell’animale.

L’Italia ha anche un regolamento sul nome della vendita. Più precisamente prevede che la carne fresca di età superiore ai 12 mesi debba essere contrassegnata con la dicitura “bovino adulto”. Gli animali di età inferiore ai 12 mesi, invece, devono essere etichettati come “vitello o carne di vitello” e “toro” se di età compresa tra 8 e 12 mesi.

E’ essenziale prestare attenzione anche all’etichettatura del paese di nascita, allevamento e macellazione della carne, in quanto sottolinea sia l’importanza della tracciabilità del prodotto sia una corretta informazione al consumatore, rendendolo così più cosciente sulle scelte alimentari che acquista.

L’etichetta della carne

Per quanto riguarda l‘etichetta della carne, ci sono delle differenze in base alla tipologia. L’etichetta della carne bovina deve obbligatoriamente riportare il Paese di origine, quello di allevamento e quello di macellazione dell’animale. L’etichetta delle carni suine, ovine, caprine e avicole deve indicare il Paese di allevamento e quello di macellazione.

Quando nell’etichetta compare solamente la parola “Origine” seguita dal nome di un Paese significa che che l’animale è nato, è stato allevato ed è stato macellato in un unico territorio. Per quanto riguarda le carni equine, di coniglio e di lepre non ci sono obblighi di etichettatura. Queste regole valgono solo per la carne fresca confezionata (anche macinata) congelata o surgelata.

 

Carne confezionata in supermercato
Carne nel banco frigo di supermercato – Depositphotos – Laterradelgusto.it

Normativa standard per la carne usata anche negli insaccati

Non c’è, comunque, una normativa valida solo per l’etichettatura della carne fresca a consumo breve. Un decreto italiano datato fine 2020 ed entrato in vigore il 31 gennaio 2021, ha obbligato i produttori di salumi ad indicare l’origine della carne che usano per i loro insaccati, per garantire una maggiore tracciabilità di tutta la filiera.

In breve, tale normativa stabilisce che i salumi riportino in etichetta: il paese di nascita, allevamento e macellazione degli animali da cui sono prodotti i salumi. Qualora il luogo di nascita, allevamento e macellazione sia lo stesso sarà indicato solo la dicitura “origine” più il nome del paese. La frase “100% italiano” nel caso in cui i salumi siano prodotti con carni da animali italiani.