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Forno a microonde, l’errore quando riscaldi i cibi pericolosissimo per la salute I Tutta la verità lo dicono gli esperti

Forno a microonde
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Il forno a microonde è uno dei grandi misteri dei giorni nostri: chi dice che impiegarlo fa male e chi afferma il contrario

Il forno a microonde è ormai entrato praticamente in tutte le case. Da quando è stato inventato  alla fine degli anni ’40 è stato uno degli elettrodomestici più apprezzati, insieme a lavatrice, lavastoviglie e aspirapolvere. Ovvero tutti strumenti che consentono alle donne di risparmiare tempo e fatica.

Il funzionamento di questo apparecchio è estremamente semplice: vengono utilizzate le microonde, appunto, una forma di energia che scalda velocemente il cibo, poichè le molecole d’acqua contenute negli alimenti si attivano e si “eccitano” vibrando a tal punto da produrre esse stesse calore, che conduce alla cottura dei cibi.

Le onde elettromagnetiche sono generate da un magnetron, cioè un tubo in cui gli elettroni producono radiazioni a microonde, perché sottoposti a campi magnetici ed elettrici. Questa attività così poco nota e, nascosta, ha generato una infinità di ipotesi e congetture fin da quando il microonde è stato immesso sul mercato (1955 circa).

Sta di fatto, che a tutt’oggi, molti sono i pregiudizi e i luoghi comuni da sfatare, ma in aggiunta c’è anche la sicurezza che i nuovi modelli di microonde non solo sono più efficienti come utilizzo e prestazioni, ma hanno anche dalla loro un’altissima dose di garanzia in fatto di tranquillità sul piano tecnico e funzionale.

La parola agli esperti

Prima di tutto, i cibi cotti nel forno a microonde non diventano radioattivi e mantengono lo stesso valore nutritivo degli alimenti cotti nei forni tradizionali. Bisogna stare attenti però a rispettare i giusti tempi di cottura per permettere al calore di distribuirsi in modo uniforme. Non solo, ma la cottura al microonde è molto sana perchè non richiede grassi aggiunti.

Rispetto alla cottura convenzionale, la cottura nel microonde danneggia meno le vitamine idrosolubili (C e B) e produce meno sostanze indesiderate, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) che si formano, ad esempio, durante la cottura alla griglia. Pertanto i cibi saranno più digeribili e potranno essere assunti anche da persone con problemi digestivi.

Cucinare al microonde
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Ancora qualche informazione

Le onde elettromagnetiche generate dal magnetron rimangono all’interno dell’apparecchio, grazie all’involucro di metallo e alla fine rete metallica incorporata nello sportello del forno. I test dimostrano che in normali condizioni di utilizzo non vi sono fuoriuscite né lungo i bordi né a distanza ravvicinata. Inoltre, non interferiscono affatto con altri dispositivi, es. pacemaker.

Il forno a microonde lavora a circa 2.45GHz e le schermature sono ottimizzate per questa specifica lunghezza d’onda. Inoltre viene utilizzato per tempi così brevi che non può, categoricamente, portare ad una esposizione che abbia effetti cancerogeni o mutageni. L’esposizione sarebbe comunque minore a quella dovuta a un normale telefono cellulare.