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Vini, con il caldo di questa estate come sarà la vendemmia | Parola all’enologo: la regione migliore sarà questa

Vendemmia
Uva 2023 – Pexel

La torride temperature di questa stagione estiva stanno mettendo a dura prova i nostri vigneti. I progressi scientifici aiutano l’enologia. 

La produzione di vini è uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura e dell’economia italiana. In Italia la produzione enologica annuale è molto elevata e i nostri vini vengono esportati in tutto il mondo. Nel corso della storia ci sono stati anni in cui i vigneti si sono trovati in grade difficoltà per via di condizioni climatiche avverse e per lo svilupparsi di insetti e parassiti che hanno segnato notevolmente intere coltivazioni.

Questo 2023 è stato segnato da una primavera e da un mese di giugno molto piovosi. Innumerevoli i danni che le condizioni meteo avverse di alcuni giorni hanno fatto registrare. Ovviamente questo non poteva non colpire i vigneti che comunque vengono curati con estrema maestria dai maestri del vino di tutta l’Italia. 

Ad accentuare le condizioni già difficili in cui versavano le coltivazioni dopo le piogge, ci ha pensato il caldo torrido che sta caratterizzando questa estate; e dire che, si pensava che l’estate scorsa fosse la più calda, invece…

Ci si chiede a questo punto, se le condizioni meteorologiche che si sono susseguite quest’anno influenzeranno i raccolti di uva e quindi la produzione di vino annuale? Una previsione è necessaria per capire se e in che misura il settore enologico dovrà affrontare una crisi della produzione. Ad affrontare il discorso Pier Paolo Chiasso che nel 2022 è stato eletto miglior enologo.

Il progresso scientifico salva le culture

La coltivazione delle nostre uve con il passare degli anni è cambiata. Le aziende non si affidano più solamente alle vecchie conoscenze in termini di coltivazione e di raccolta dei frutti che poi diventeranno vino pregiato. È crescente l’utilizzo di tecnologie e l’implementazione di conoscenze scientifiche nella coltivazione delle uve. 

Secondo gli esperti del settore, proprio il lavoro che è alla base della coltivazione è in grado di proteggere il raccolto dalla distruzione che può essere causata o da agenti atmosferici avversi o da agenti parassiti che si impadroniscono della pianta rendendola inutilizzabile per la produzione del vino. Un’implementazione di conoscenze che si è rivelata indispensabile, considerando anche i momenti di crisi passati, in cui la produzione enologica cha risentito dell’influenza negativi di taluni fattori.

tappi di vino
Tappi di vino – Pexel

La produzione di vino ne risentirà?

A questo punto ci si chiede se la produzione enologa 2023 risentirà di questa avversione climatica. Ebbene, gli esperti sembrano essere concordi nell’affermare che nonostante le condizioni avverse ci sarà una buona produzione di vino anche in questo anno. Molte le bottiglie pregiate che saranno pronte per essere immesse sul mercato.

Una condizione che si deve all’evoluzione scientifica e alla preparazione di base dei vigneti, costruiti con maestria dagli esperti del settore, per permettere all’Italia di mantenere il primato in termini di produzione di vino.