MasterChef 11 – A febbraio la nuova avventura di Andrea Comazzi, a Messina

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Andrea Comazzi, il maitre piemontese trapiantato a Milano deve abbandonare la MasterClass di MasterChef 11. Ci racconta la sua avventura nello show cooking e il suo futuro: in Sicilia a Messina. Sicuramente in cucina 

Masterchef Italia 11 è entrato nel vivo, siamo quasi a metà del programma: la gara si fa sempre più difficile e la pressione sempre più alta. Il cooking show più amato dagli Italiani, prodotto da Endemol Shine Italy e in onda ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno (ma disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW), ha visto ieri l’eliminazione di altri due concorrenti.  Il maître con il sogno di diventare chef Andrea Comazzi e Nicolas Bianchini, tra i più giovani partecipanti a questa edizione devono abbandonare la MasterClass: siamo già a 5 eliminazioni.

Cresce sempre di più l’appeal di MasterChef 11, sia come ascolti in televisione e streaming che visibilità social. Aumentano infatti le condivisioni e commenti sui canali social degli aspiranti chef, attivi in particolare su instagram, che sui canali social attivi sull’argomento. Da segnalare il gruppo facebook MasterChef Italia che, con una costante crescita ha quasi raggiunto i 120 mila membri attivi. L’amministratore Luca Scotto d’Antuono ci invia una domanda curiosità che inseriamo nella nostra intervista ad Andrea Comazzi.

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MasterChef Italia è ogni giovedì alle 21.15 su Sky e in streaming su NOW, sempre disponibile on demand.

La nostra intervista a Andrea Comazzi – MasterChef 11 #laterradelgusto

D) Origini piemontesi ma trapiantato a Milano: Andrea. quale piatto regionale avresti preparato, in chiave “fashion” per i giudici?

Vi propongo una ricetta storica del Piemonte, difficile e lunga da preparare, ma che mi riporta a quando ero bambino e che da allora non ho mai più assaggiato. Mi riferisco alla “Finanziera Piemontese”.
Come detto è un piatto tipico piemontese che ha le sue origini nel Monferrato durante il Medioevo: la prima ricetta conosciuta è quella di Maestro Martino del 1450.
Il trascorrere dei secoli ha portato modifiche alla prima ricetta, però rimane sempre un piatto povero ideato per utilizzare la parti scartate quando i galletti venivano trasformati in capponi e, anche, per recuperare alcuni scarti della macellazione dei bovini.
Ci sono ancora dubbi sull’origine del nome, anche se alcune fonti l’abbinano alla giacca da cerimonia, chiamata “finanziera”, che veniva indossata nella Torino dell’Ottocento dai rappresentanti della finanza piemontese, in seguito al fatto che proprio nel corso del XIX secolo questo piatto entrò a far parte delle tavole della Torino bene, divenendo un qualcosa di elitario.
C’è anche una versione che afferma che i contadini per entrare in Torino dovevano versare ai finanzieri un tributo, composto principalmente dalle frattaglie dei polli, ancora oggi ingrediente fondamentale per la preparazione di questo piatto.
Questa ricetta fu adottata anche dal prestigioso ristorante del Cambio di Torino tanto è vero che, dalle cronache dell’epoca, era il piatto preferito da Camillo Benso Conte di Cavour, che consumava seduto al solito tavolino.

D) Sappiamo che conosci e ami la cucina internazionale, dalla bouillabasse, il cous cous e il sushi. Due piatti con cui avresti sfidato gli altri aspiranti chef?

Il primo piatto sicuramente la bouillabaisse nella quale, talvolta, mi cimento e il ricordo della mia esperienza di vita in Provenza, a Menton, mi ha permesso di conoscere nei minimi particolari (mi riferisco ai tempi differenti di cottura di pesci e del loro esatto susseguirsi nel bouillom).

Secondo piatto il sushi, un’arte non ancora del tutto appresa, ma che mi affascina moltissimo.

Non solo la preparazione di pesci e riso, ma anche il loro accostamento con carni pregiate (Wagyù) e salse, tempi di cottura e soprattutto l’unione di cotture differenti per ogni sapore (cioè ingrediente) differente.

L’approccio alla cucina internazionale viene dalle mie conoscenze / esperienze, che mi hanno permesso di allargare sempre di più i miei orizzonti e non limitarmi solo al conosciuto.

3) (Come eravamo) Una domanda che ci suggerisce Luca Scotto d’Antuono. A quale delle precedenti dieci edizioni di MasterChef avresti voluto partecipare?

Facile: sicuramente a una delle prime edizioni, se non la prima. MasterChef Italia mi è piaciuto sin da subito. Poi magari vi racconto con chi mi sarebbe piaciuto confrontarmi.

D) Andrea, siamo ancora in periodo: quale menù hai preparato per il cenone di Capodanno?

In questa occasione ho portato i miei parenti con me in uno dei miei viaggi negli Stati Uniti, preparando per loro un surf and turf. Ve lo spiego: è un piatto internazionale degli anni 80/90 che consiste nel preparare un piatto servendo carne (filetto di manzo) ed un crostaceo (astice americano / canadese).

Avendo la possibilità di reperire la giusta materia prima, mi sono divertito con un tournedos alla rossini (Tartufo, foie gras e crostone di pane compagne) accompagnato da un gambero marinato agli agrumi appoggiato su un uovo, CBT 63.5° x 60 min, un gambero fiammeggiato al cognac e salsa acida. Un mirepoix di riduzione di porto rosso completa l’assiette. 

D) Il giovedì sera quando guardi MasterChef come ti organizzi? Delivery, paninazzo o cena gourmet?

Tutta la vita DELIVERY, ogni volta scelgo un menù diverso: da gustare insieme al mio show cooking preferito.

D) L’avventura continua, hai dimostrato le tue potenzialità e aspirazioni: i programmi per il 2022?

Il 2022 sta già cominciando con grossi cambiamenti, in primis il trasferimento in una nuova regione.

Italiana, la Sicilia, assieme alla mia famiglia per salire sul treno delle opportunità.

Sicuramente dopo essermi sposato e dopo l’arrivo del piccolo Mattia mai mi sarei immaginato di dovermi trasferire con tutta la mia famiglia, sono abituato a queste cose, dato che ogni nuova avventura fa nascere in me sempre combattività e nuovi stimoli che mi aggradano e soddisfano man mano che si fanno più complicati.

Non vedo l’ora di vivere questo nuovo inizio, di cui per ora posso solo dire la data e il luogo: 1 febbraio 2022 a Messina.

Non ci resta che aspettare le news di Andrea Comazzi, magari poi andremo a trovarlo a Messina: in un ristorante??? Vedremo!  Intanto potete seguirlo su Instagram.

Parliamo invece del crescente successo dello show cooking di MasterChef Italia, giunto alla undicesima edizione, con Luca Scotto d’Antuono. Come dicevamo il suo gruppo facebook ha quasi raggiunto i 120 membri, veramente appassionati del format: MasterChef Italia.

Pronti per MasterChef, serata pizza in famiglia

Il passare degli anni ha fatto si che l’interesse verso il nostro programma cult, MC Italia,  crescesse sempre di più, e di conseguenza è cresciuto anche il gruppo, pensa che un anno fa contavamo circa 50.000 utenti, ed oggi il numero degli iscritti è più che raddoppiando. Il coinvolgere le persone con pubblicazioni quotidiane di piatti, ed il seguire le puntate in diretta si è rivelata una formula vincente. Ma questo è dovuto anche ad un grande lavoro di squadra fra moderatori e creatori di contenuti. Dopo tante edizioni posso dire che a MasterChef nulla è dato per scontato, posso dirti che per una mia forte sensazione quest’anno il vincitore sarà una donna, o comunque il vincitore è da cercare fra queste 4 persone, Carmine, Dalia, Anna, Lia e Tracy (in ordine casuale e non di merito ….). Ovvio che il colpo di scena sarà dietro l’angolo, con qualche eliminazione eccellente fra questi nomi, ma vedremo se 11 anni di gruppo Facebook mi hanno dato un sesto senso che prima non avevo. Il giovedì sera, dedicato a MasterChef, serata pizza in famiglia, ovviamente in religioso silezio

Andrea Comazzi è un uomo molto determinato e comunicativo, spinto da  una gran voglia di riscatto. Ha lavorato 20 anni come maître di sala e chef de rang: ha avuto il privilegio di girare il mondo e di servire i piatti di chef stellati come Pascal Barbot: «La mia professione – ha dichiarato – consiste nel raccontare i piatti e cercare di verbalizzare le emozioni che gli chef desiderano trasmettere». Purtroppo, poi, si è trovato disoccupato e per mantenere la famiglia ha incominciato a lavorare in un supermercato come direttore.

È appassionato di cucina da sempre: «Amo inventare e da MasterChef mi aspetto di dare concretezza al sogno di aprire un ristorante», racconta. In realtà parafrasa la filosofia del “grande maestro” Gualtiero Marchesi da cui, tempo addietro, ricevette perfino una proposta di collaborazione.

Nella vita confessa di essere molto impulsivo e si definisce “fashionista”: ci tiene molto allo stile e all’eleganza. Caratterialmente si considera uno stratega e sicuramente partecipa per vincere. Ama sperimentare piatti internazionali come la bouillabasse, il cous cous e il sushi.

Si ringrazia l’ufficio stampa SKY

MasterChef 11 – La nuova avventura di Andrea Comazzi inizia a febbraio, a Messina

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